lunedì 27 dicembre 2010

Disoccupazione

Provo a spiegare un paio di grafici sullo stato dell'occupazione lavorativa.
Il primo è quello apparso su "Economist" di qualche giorno fa.



In ordinata la disoccupazione giovanile (da 15 a 24 anni), in ascissa la disoccupazione delle persone over 25.
Come è facile notare a prima vista, i giovani stanno pagando cara questa crisi, con tassi di disoccupazione che superano anche di 4 volte quello dei più anziani. 
L'Italia ha un tasso di disoccupazione giovanile altissimo, superata soltanto da Stati che stanno attraversando gravi fasi di dissesto economico e soprattutto finanziario. 

A questo dato sconfortante (quasi un giovane su tre disoccupato), propongo un altro grafico preso dal sito www.lavoce.info. Esso mette in evidenza chi sono coloro che hanno più probabilità di perdere il lavoro, suddividendo la popolazione in base alla tipologia contrattuale. Naturalmente, il primo posto spetta "di diritto" a coloro che hanno contratti atipici e precari; quindi giovani, dato che certi tipi di contratto (co.co.pro e affini) neanche esistevano fino a una decina d'anni fa.




La generazione dei nati negli '80 ha beneficiato dei vantaggi ottenuti dalla generazione antecedente, ma non sarà in grado di sfruttarli anche in seguito e soprattutto non potrà trasmettere alcun elemento migliorativo di benessere economico alla generazione successiva.

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